TOSCANA
 

Arezzo:
Il brefotrofio fu fondato alla fine del XII secolo e fu uno dei primi in Italia. All'inizio si trovava presso lo «Spedale del ponte». Tale nosocomio in seguito cambiò nome e divenne «Spedale di Santa Maria del ponte» e nel ‘700 acquisì il nome di «Santa Maria sopra i ponti».
L'ospedale disponeva di un alloggio separato per ospitare gli esposti.
Fra il 1563 e il 1573 furono accolti 692 esposti. Dal 1619 al 1632, periodo caratterizzato da una serie di epidemie e carestie, ne furono ammessi più di 1500. Fra il 1724 e il 1734 il numero diminuì e ne furono ammessi 550.
Nel 1808 l’annessione della Toscana all’Impero napoleonico determinò alcuni cambiamenti amministrativi. Il 1° ottobre 1812 fu istituito ad Arezzo l'ospizio circondariale amministrato dallo «Spedale di Santa Maria sopra i ponti» ma che era collocato presso la sede del soppresso convento dello Spirito Santo. Vi confluirono gli esposti di Arezzo, Valdichiana e Valtiberina.
Con la caduta di Napoleone nel 1814 fu soppresso tale istituto e i trovatelli di Arezzo tornarono nei locali dello «Spedale di Santa Maria sopra i ponti», quelli della Valdichiana e della Valtiberina tornarono negli ospedali di Cortona, Castiglion Fiorentino e Sansepolcro.
Il brefotrofio, che la gente chiamava “Spedaletto dei bambini”, era collocato in una mansarda dell'ultimo piano dello «Spedale di Santa Maria sopra i ponti», ma era una sistemazione particolarmente disagevole. Ospitava in media 19 lattanti e 15 divezzi, orfani e abbandonati. Fin dalla costituzione fortemente voluta, tra gli altri dal primario medico e socio fondatore della SIP Alfredo Buonagurelli (1861-1922), fu annesso alla maternità e la direzione affidata al primario ostetrico.
Nel 19110 fu bandito il concorso per il posto di direttore del brefotrofio. Lo stipendio annuo nel 1920 era 4.500 lire. Era previsto che il medico si recasse 3 volte al giorno in ospedale.
Nel 1908 fu costituita una società per la fondazione di un Ospedale infantile.

Firenze:
Il primo evento pediatrico del mondo
Il primo professore di pediatria del mondo fu Gaetano Palloni che era docente dell'Università di Pisa. La cattedra gli fu conferita l'8 aprile 1802 da Ludovico I, re d'Etruria (1773-1803) con il titolo di professore onorario dell'Università di Pisa e gli fu affidato il ruolo di lettore per le «malattie degli infanti» con responsabilità assistenziali e cliniche nell'ambito dello «Spedale degli innocenti» di Firenze. Questa data è da considerarsi quella della nascita della pediatria non solo italiana, ma mondiale, infatti, anche in seguito il criterio fondamentale per identificare il momento della nascita della pediatria nelle singole città fu quello di identificarla con l'istituzione dell'insegnamento e maggiormente quando, oltre che alle lezioni teoriche ci fosse stata anche la contestuale presenza di una zona di degenza con compiti assistenziali. Il criterio fondamentale perciò era quello di far coincidere la nascita della pediatria con la formazione di una scuola pediatrica. Questo è il caso del Palloni, titolare di un insegnamento ufficiale presso l'Università di Pisa, che allora era l'università della Toscana, che aveva due sedi distaccate, che in seguito divennero università, Firenze e Siena. Ci fu pertanto la volontà di creare una struttura pediatrica completa.
Il giorno 8 aprile 1802 va pertanto considerata la data d'avvio della pediatria mondiale.
La pediatria a livello europeo e mondiale nacque nel XIX secolo. Si è sempre ritenuto che il primo atto di questo movimento fosse l'inaugurazione de l'Hopital des Enfants Malades a Parigi che però avvenne il 13 maggio 1802.
Un altro elemento a conferma della priorità del Palloni per la nascita della pediatria è che la sede dell'insegnamento fu posta in un complesso assistenziale di tipo pediatrico. Gli altri medici dell'ateneo pisano che insegnavano presso la sede distaccata di Firenze venivano aggregati allo «Spedale di Santa Maria nuova», mentre per il Palloni fu scelto lo «Spedale degli innocenti», che già era stato sede nei decenni passati di una scuola anatomopatologica. Il XVIII secolo infatti si era caratterizzato per gli studi e i progressi in questo settore, perciò era logico che il Granduca di Toscana avesse istituito una scuola pediatrica, ma che esprimeva lo spirito della ricerca del secolo, perciò che si occupasse degli studi anatomopatologici.
Al Palloni erano assegnate oltre che le competenze didattiche, anche quelle assistenziali perché aveva compiti di «… ispezione, sul ricevimento e la custodia degli infanti.».
In questo periodo il Palloni si dedicò anche alla ricerca pediatrica compiendo studi anatomo-patologici continuando il criterio di studio settecentesco, sulla circolazione del sangue nel feto. Le vicissitudini della cattedra pisano-fiorentina a dimostrazione di quanto fosse già consolidato l'insegnamento della pediatria è dimostrata dal fatto che, anche se fu sospesa nel 1805, perché il Palloni era impegnato a Livorno a causa della grave epidemia di febbre gialla presente nella città labrionica, la cattedra non finì con il temporaneo allontanamento del titolare, ma nel 1807 fu ripristinata dalla regina reggente e affidata a Giuseppe Nannoni che era dissettore anatomico nello «Spedale degli innocenti» ed era figlio di Lorenzo Nannoni, che nel 1780 aveva tenuto un corso di anatomia patologica con dissezioni sui bambini. Questo dimostra pertanto l'esistenza di un movimento pediatrico che era già una "piccola scuola" e che aveva saputo garantire una continuità nonostante l'allontanamento del titolare. Si noti che in alcuni casi la morte o il trasferimento del titolare hanno determinato la interruzione e talvolta la scomparsa dell'insegnamento della pediatria quando il movimento pediatrico non fosse ben consolidato.

Gaetano Palloni: la biografia
Gaetano Palloni fu un grande medico e uno dei pionieri dell'introduzione in Italia della vaccinazione antivaiolosa, utilizzando il contenuto di pustole infette prelevate da vacche presenti nella pianura pisana. Gaetano Palloni era nato il 5 settembre 1766 a Montevarchi (AR). Studente sapientino si iscrisse all'Università di Pisa per studiare medicina. Nel 1787, ancora studente, gli fu affidato il ruolo di lettore straordinario, infatti allora, agli studenti più meritevoli, veniva affidato il compito di docenti. Si laureò a Pisa in filosofia e medicina il 4 giugno 1789 e fu professore onorario di medicina dall'anno scolastico 1802-1803 fino al 1807-1808. Il Palloni che era divenuto uno dei medici più autorevoli del Regno d'Etruria fu inviato medico primario del dipartimento di sanità, medico di camera della regina reggente Maria Luisa di Borbone e nel 1804 inviato a Livorno (per questo dovette sospendere le lezioni di pediatria) per una grave epidemia di febbre gialla verificatasi nella città di Livorno. Morì a Livorno il 17 febbraio 1830. Le opere del Palloni sono rappresentate da due manoscritti e 19 pubblicazioni dedicate soprattutto alla vaccinazione antivaiolosa, alla descrizione dell'epidemia di febbre gialla del 1804 a Livorno (una tradotta anche in Francia), al tifo petecchiale e al sonnambulismo.

Nel 1218 fu fondato un piccolo ospizio per i bambini abbandonati: lo «Spedale di Sangallo» e nel 1316 lo «Spedale di Santa Maria della scala», ognuno dei quali riceveva ogni anno in media venti bambini.

Lo «Spedale degli innocenti»
Il 5 febbraio 1444 fu aperto un nuovo brefotrofio che si chiamò «Spedale degli innocenti» che assorbì, alla fine del Quattrocento, gli altri due ospedali. Nel 1444 furono ammessi 62 bambini che divennero 111 dopo 10 anni e 203 dopo 20 anni. Nei primi 40 anni di attività ospitò 6346 bambini, dei quali 3618 femmine e 2728 maschi. La mortalità infantile risultò essere del 72,4% fra le femmine e il 65,8% fra i maschi.
Dal 1780 al 1807 fu sede di un importante fenomeno innovativo che si sarebbe sviluppato nei decenni successivi, quello di integrare l'assistenza con la didattica. Nel 1780 Lorenzo Nannoni fu nominato «Pubblico dimostratore di operazioni chirurgiche». Il Nannoni doveva tenere esercitazioni pratiche agli studenti di medicina e chirurgia utilizzando i cadaveri dei bambini deceduti presso lo «Spedale degli innocenti». L'esperienza settecentesca fiorentina si inserì in un movimento scientifico internazionale, infatti il Settecento fu un secolo caratterizzato dal progredire degli studi di anatomia patologica.
Altamente innovativo invece fu la nomina che Lodovico I, re d'Etruria, dette a Gaetano Palloni (1766-1830) affidò il ruolo di lettore per le «malattie degl'infanti». Questo evento rappresenta la nascita della pediatria mondiale, avvenuta proprio allo «Spedale degli innocenti». Il Palloni insegnò fino al 1805.
Nel 1807 la cattedra fu tenuta da Giuseppe Nannoni, figlio di Lorenzo.
Nel 1805 fu istituito il ruolo di «infermiere» che aveva la funzione di ispettore sanitario. Il primo fu il medico e storico dell'ospedale, Francesco Bruni.

 

Dopo l'Unità, oltre allo «Spedale degli innocenti» c'erano altri brefotrofi presenti nella provincia.
Il 30 giugno 1875 fu abolita la «Ruota».

Gli ospedali
I bambini ammalati venivano ricoverati presso l'ospedale di «Santa Maria nuova». Nel 1883 fu creata la clinica pediatrica universitaria che, affidata a Moisè Rafael Levi (1840-1886) fu collocata prima presso l'ospedale di «Santa Maria nuova» e poi trasferita presso l'ospedale della maternità in via degli Alfani, ove restò fino al 1901 quando fu trasferita nel nuovo ospedale «Meyer». Nel 1884 fu individuata una zona ove costruire un ospedale pediatrico che fu finanziato da Giovanni Meyer per ricordare la moglie defunta, Anna Fitzgerald, alla quale fu dedicato l'Ospedale. I lavori di costruzione terminarono nel 1887 e il 15 febbraio 1891 iniziò a funzionare. Erano attivi 3 reparti con la responsabilità di 3 primari: Aurelio Bianchi, Carlo Celoni e Germano Guidi. Il vero promotore dell'istituzione di un ospedale pediatrico a Firenze fu il Guidi che durante gli anni Novanta, in collaborazione con Aurelio Bianchi, che era stato l'aiuto del clinico pediatria Moisè Rafael Levi, cercarono di gettare le basi scientifiche e organizzative della pediatria ospedaliera, tenendo una delle relazioni generali in ognuno dei primi due congressi pediatrici italiani. Il valore scientifico di questi contributi è modesto, ma è significativo sottolineare che questo filone di ricerca fu soffocato con il trasferimento di Giuseppe Mya (1857-1911) e della clinica pediatrica al «Meyer» che da allora divenne una struttura mista universitaria e ospedaliera. In seguito, e per molti anni, il «Meyer» fu gestito interamente dalla clinica universitaria. Agli inizi del secolo scorso fu fondato il «Soccorso materno».

Università:
Firenze 1882 - La prima clinica pediatrica italiana
L’«Istituto di studi superiori» di Firenze deliberò e assegnò la cattedra di clinica pediatrica ancora prima che a Padova fosse varato il bando di concorso (marzo 1882), infatti nel fascicolo del gennaio 1882 de “Lo Sperimentale” venne comunicato che Moisè Rafael Levi (1840-1886) era stato nominato, dietro regolare concorso, professore straordinario della clinica medica delle malattie dei bambini. Moisè Raffael Levi aveva a disposizione alcune stanze di degenza ove teneva lezioni pratiche (come aveva già fatto a Venezia) e ricopriva già il ruolo di professore straordinario. Tenne la prolusione il 13 gennaio 1883.
Il Levi fu pertanto il primo clinico pediatra d'Italia perché aveva la cattedra e il reparto di degenza.
La clinica aveva sede presso l’«Arcispedale di Santa Maria Nuova»: i locali erano inadeguati, ma in
breve tempo il Levi riuscì a farsi trasferire presso il vicino ospedale della maternità, situato in via
degli Alfani.
L'«Istituto di studi superiori» ebbe perciò una cattedra e una clinica pediatrica completa in ogni sua struttura, molto in anticipo rispetto agli altri atenei: un reparto 7 anni prima e un docente strutturato 12 anni prima rispetto all'Università di Padova.

Moisè Raffael Levi: la biografia
Moisè Raffael Levi nacque a Trieste il 9 agosto 1840 da Giuseppe Isach e Dolcetta Namias. Nel 1862 si laureò in medicina presso l’Università di Padova. Dal 1868 al ’70 si dedicò alla realizzazione di un ospizio marino al Lido di Venezia. Nell’aprile 1878 venne nominato primario medico, direttore della divisione medica infantile e docente presso la scuola pratica di medicina e di chirurgia dell’ospedale di Venezia. Nel 1881, affetto da tubercolosi, per un breve periodo lasciò Venezia per trasferirsi in un luogo più salubre. Ristabilitosi nel 1882 fu nominato per titoli professore straordinario nella prima clinica medica universitaria delle malattie dei bambini di Firenze. Realizzò notevoli pubblicazioni scientifiche che gli avevano permesso di contestare la teoria di Rudolf Virchow (1821-1902) secondo cui l'origine delle malattie andava ricercata esclusivamente all'interno della cellula. Aveva sposato Emma Sforni, dalla quale ebbe numerosi figli. Morì a Firenze il 13 febbraio 1886.

La prima clinica chirurgica-pediatrica
Dopo la morte del Levi l’incarico della direzione non fu affidato ad Aurelio Bianchi, aiuto della clinica, ma a Domenico Chiara, direttore della clinica ostetrica. Dal novembre del 1886 la direzione della Clinica pediatrica fu affidata in modo permanente a un chirurgo, Daniele Bajardi. La clinica pediatrica divenne perciò di chirurgia pediatrica e quando nel 1891 arrivò a Firenze Giuseppe Mya (1857-1911), il Bajardi divenne responsabile della sezione chirurgica. Nel 1901 la clinica pediatrica fu trasferita dalla maternità all'«Ospedale Anna Meyer». All'«Ospedale Meyer» la clinica aveva a disposizione due reparti, uno di medicina e uno di chirurgia, una sezione isolamento per le malattie infettive, ambulatori, laboratori e aula per le lezioni. Dal 1924 al 1962 l'ospedale ebbe una conduzione esclusivamente universitaria.
Alla morte del Mya, per alcuni mesi, fu incaricato dell'insegnamento Dante Pacchioni (1872-1953), che era aiuto. Nel 1903 la direzione della clinica fu assunta, in qualità di titolare della cattedra, da Carlo Comba (1870-1951).

Il primo aiuto universitario dItalia
Il primo aiuto universitario italiano di pediatria fu quello del Levi, Aurelio Bianchi, che venne nominato aiuto della clinica medica delle malattie dei bambini di Firenze nel novembre del 1882. Il Bianchi seguì per primo la sorte di tanti aiuti universitari che ebbero la carriera interrotta dalla morte del proprio direttore. Come in seguito sarebbe accaduto in un’infinità di altre situazioni, il Bianchi, escluso dall’Università, intraprese la carriera ospedaliera: il 15 febbraio 1891, quando iniziò a funzionare l’«Ospedale pediatrico Meyer» Aurelio Bianchi fu uno tre primari, insieme a Carlo Celoni che era anche libero docente e a Germano Guidi. Proprio con il Guidi il Bianchi tenne una delle quattro relazioni generali al I° Congresso italiano di pediatria che si svolse a Roma dal 16 al 19 ottobre del 1890, intitolata: Sopra questioni legate strettamente ai progressi della pediatria in Italia.

Giuseppe Mya: la biografia
Nacque a Torino il 29 settembre 1857 ove si laureò nel 1881 e fu allievo del clinico medico Camillo Bozzolo (1845-1920). Nel 1890 fu professore straordinario di patologia medica presso l'Università di Siena, mentre l'anno successivo si trasferì presso l'«Istituto di studi superiori di Firenze» e nel 1900 divenne ordinario della clinica pediatrica. Fu un grande ricercatore. Identificò il «reticolo» in seguito definito di Mya, che si forma nel liquor cefalo-rachidiano in corso di meningite tubercolare. Il suo nome divenne l'eponimo di due malattie: «malattia di Mya», forma di idrocefalo congenito familiare e «malattia di Battini-Mya-Hirschprung»: megacolon congenito. Era dotato di un'intelligenza sopra la media, aveva un carattere fortemente determinato associato a una grande capacità di lavoro e a una notevole autostima. Questi aspetti del carattere ne facevano un soggetto estremamente ambizioso e già da studente diceva: «voglio diventare professore». In opposizione a Francesco Fede che voleva la creazione di nuove cattedre di pediatria, il Mya si oppose con la giustificazione che l'incremento del numero avrebbe portato a un abbassamento della qualità. Fu presidente della SIP dal 1905 alla morte. Nel 1903 fondò insieme a Luigi Concetti la "Rivista di clinica pediatrica". Morì a Firenze il 5 febbraio 1911. Suoi allievi furono Dante Pacchioni e Carlo Comba (1870-1951).

Grosseto:
L'assistenza agli esposti era garantita da tre ospizi presenti a Massa Marittima, Arcidosso e Scansano.
A Porto Santo Stefano (GR) c'era un ospizio marino che ospitava bambini provenienti da Grosseto, Siena e Volterra (PI).

Livorno:
Dopo l'Unità, oltre al brefotrofio del capoluogo ce n'erano altri presenti nella provincia. L'«Ospedalino infantile Santa Famiglia» fu fondato nel 1880 da parte di un gruppo di patronesse per assistere bambini affetti da malattie subacute croniche non contagiose.
A Livorno c'era un ospizio marino che ospitava bambini provenienti da Livorno.

Lucca:
Il brefotrofio era stato fondato nel Duecento. Dopo l'Unità in tutta la provincia era attivo un solo brefotrofio che si trovava nel capoluogo.
Agli inizi del secolo scorso fu fondato il «Soccorso materno».
A Viareggio I (LU) c'era un ospizio marino che ospitava bambini provenienti da Arezzo, Firenze e Siena.
A Viareggio II (LU) c'era un ospizio marino che ospitava bambini provenienti da Lucca, Massa e Perugia.

Massa Carrara:
Dopo l'Unità, oltre al brefotrofio del capoluogo ce n'erano altri presenti nella provincia.

Pisa:
Il primo evento pediatrico del mondo
Il primo professore di pediatria del mondo fu Gaetano Palloni che era docente dell'Università di Pisa. La cattedra gli fu conferita l'8 aprile 1802 da Ludovico I, re d'Etruria (1773-1803) con il titolo di professore onorario dell'Università di Pisa e gli fu affidato il ruolo di lettore per le «malattie degli infanti» con responsabilità assistenziali e cliniche nell'ambito dello «Spedale degli innocenti» di Firenze. Questa data è da considerarsi quella della nascita della pediatria non solo italiana, ma mondiale, infatti, anche in seguito il criterio fondamentale per identificare il momento della nascita della pediatria nelle singole città fu quello di identificarla con l'istituzione dell'insegnamento e maggiormente quando, oltre che alle lezioni teoriche ci fosse stata anche la contestuale presenza di una zona di degenza con compiti assistenziali. Il criterio fondamentale perciò era quello di far coincidere la nascita della pediatria con la formazione di una scuola pediatrica. Questo è il caso del Palloni, titolare di un insegnamento ufficiale presso l'Università di Pisa, che allora era l'università della Toscana, che aveva due sedi distaccate, che in seguito divennero università, Firenze e Siena. Ci fu pertanto la volontà di creare una struttura pediatrica completa.
Il giorno 8 aprile 1802 va pertanto considerata la data d'avvio della pediatria mondiale.
La pediatria a livello europeo e mondiale nacque nel XIX secolo. Si è sempre ritenuto che il primo atto di questo movimento fosse l'inaugurazione de l'Hopital des Enfants Malades a Parigi che però avvenne il 13 maggio 1802.
Un altro elemento a conferma della priorità del Palloni per la nascita della pediatria è che la sede dell'insegnamento fu posta in un complesso assistenziale di tipo pediatrico. Gli altri medici dell'ateneo pisano che insegnavano presso la sede distaccata di Firenze venivano aggregati allo «Spedale di Santa Maria nuova», mentre per il Palloni fu scelto lo «Spedale degli innocenti», che già era stato sede nei decenni passati di una scuola anatomopatologica. Il XVIII secolo infatti si era caratterizzato per gli studi e i progressi in questo settore, perciò era logico che il Granduca di Toscana avesse istituito una scuola pediatrica, ma che esprimeva lo spirito della ricerca del secolo, perciò che si occupasse degli studi anatomopatologici.
Al Palloni erano assegnate oltre che le competenze didattiche, anche quelle assistenziali perché aveva compiti di «… ispezione, sul ricevimento e la custodia degli infanti.».
In questo periodo il Palloni si dedicò anche alla ricerca pediatrica compiendo studi anatomo-patologici continuando il criterio di studio settecentesco, sulla circolazione del sangue nel feto. Le vicissitudini della cattedra pisano-fiorentina a dimostrazione di quanto fosse già consolidato l'insegnamento della pediatria è dimostrata dal fatto che, anche se fu sospesa nel 1805, perché il Palloni era impegnato a Livorno a causa della grave epidemia di febbre gialla presente nella città labrionica, la cattedra non finì con il temporaneo allontanamento del titolare, ma nel 1807 fu ripristinata dalla regina reggente e affidata a Giuseppe Nannoni che era dissettore anatomico nello «Spedale degli innocenti» ed era figlio di Lorenzo Nannoni, che nel 1780 aveva tenuto un corso di anatomia patologica con dissezioni sui bambini. Questo dimostra pertanto l'esistenza di un movimento pediatrico che era già una "piccola scuola" e che aveva saputo garantire una continuità nonostante l'allontanamento del titolare. Si noti che in alcuni casi la morte o il trasferimento del titolare hanno determinato la interruzione e talvolta la scomparsa dell'insegnamento della pediatria quando il movimento pediatrico non fosse ben consolidato.

Gaetano Palloni: la biografia
Gaetano Palloni fu un grande medico e uno dei pionieri dell'introduzione in Italia della vaccinazione antivaiolosa, utilizzando il contenuto di pustole infette prelevate da vacche presenti nella pianura pisana. Gaetano Palloni era nato il 5 settembre 1766 a Montevarchi (AR). Studente sapientino si iscrisse all'Università di Pisa per studiare medicina. Nel 1787, ancora studente, gli fu affidato il ruolo di lettore straordinario, infatti allora, agli studenti più meritevoli, veniva affidato il compito di docenti. Si laureò a Pisa in filosofia e medicina il 4 giugno 1789 e fu professore onorario di medicina dall'anno scolastico 1802-1803 fino al 1807-1808. Il Palloni che era divenuto uno dei medici più autorevoli del Regno d'Etruria fu inviato medico primario del dipartimento di sanità, medico di camera della regina reggente Maria Luisa di Borbone e nel 1804 inviato a Livorno (per questo dovette sospendere le lezioni di pediatria) per una grave epidemia di febbre gialla verificatasi nella città di Livorno. Morì a Livorno il 17 febbraio 1830. Le opere del Palloni sono rappresentate da due manoscritti e 19 pubblicazioni dedicate soprattutto alla vaccinazione antivaiolosa, alla descrizione dell'epidemia di febbre gialla del 1804 a Livorno (una tradotta anche in Francia), al tifo petecchiale e al sonnambulismo.

Il primo brefotrofio a Pisa fu fondato presso la chiesa di San Frediano nel XI secolo, probabilmente nel 1007. Nel 1192 sorse un secondo brefotrofio presso la chiesa di San Marco in Kinseca, infine nel 1218 un terzo brefotrofio presso la parrocchia di San Michele. Verso il 1400 questi tre brefotrofi si fusero e furono trasferiti presso lo «Spedale della Pace» vicino al Duomo. Dopo l'Unità, oltre al brefotrofio del capoluogo ce n'erano altri presenti nella provincia.Nel 1898 fu attuata nel brefotrofio di Pisa una riforma che prevedeva una intensa promozione dell'allattamento materno e nel 1906 tali linee guida furono recepite in un regolamento del brefotrofio che determinò una netta riduzione della mortalità fra i ricoverati che durò fino al 1916 quando si interruppe a causa del dissesto socioeconomico legato alla guerra.
A Bocca d'Arno (PI) c'era un ospizio marino che ospitava bambini provenienti da Pisa.

Università:
Pisa 1919
La pediatria a Pisa nacque in ritardo rispetto alle altre università italiane a causa della contrarietà del locale ambiente accademico, infatti l'insegnamento della pediatria era stato gestito dal clinico medico e senatore del Regno, Giovanni Battista Queirolo (1856-1930) direttamente o attraverso il proprio aiuto Alberto Michelazzi.
Il Queirolo era il più acceso oppositore alla formazione delle cliniche pediatriche.
Per evitare di essere costretto, come avevano fatto altri clinici medici, a privarsi di una parte della propria clinica a favore della pediatria, dall'anno scolastico 1907-1908 a quello 1910-1911 avocò a sé l'incarico per l'insegnamento della clinica pediatrica.
Dall'anno scolastico 1911-1912 al 1921-1922 passò l'incarico al proprio aiuto Alberto Michelazzi, il quale, intuendo l'opportunità che gli poteva dare quell'incarico si adoperò perché venisse costituita la clinica pediatrica.
In effetti, per l'anno scolastico 1918-1919, percepì un assegno ministeriale di 800 lire come direttore del gabinetto di clinica pediatrica, mentre dall'anno scolastico 1919-1920 fino al 1921-1922 ebbe l'incarico della direzione della clinica pediatrica.
Probabilmente per non contrastare la volontà del proprio direttore, Queirolo, il Michelazzi non frequentò gli ambienti pediatrici italiani né si iscrisse mai alla SIP.
Dall'anno scolastico 1922-1923 direttore incaricato fu Roberto Funaro (1883-1955) e dal 1923 fu nominato direttore Gennaro Fiore (1882-1959).
Su questa scelta probabilmente influì il crescente potere di Carlo Comba (1870-1951), maestro del Fiore e allora direttore della clinica pediatrica di Firenze e, proprio in quel periodo, presidente della SIP (lo fu dal 1920 al 1924).

Pistoia:
Nel 1203 fu fondato dai frati di «Sant'Alessio e della Vergine» l'«Ospedale di Santo Spirito in porta lucchese» e fu il primo ospizio per illegittimi. Nel 1223 fu creato, dall'amministrazione comunale, l'«Ospedale di San Gregorio» che in seguito divenne l'«Istituto degli Innocenti». Tale ospedale fu in seguito unito all'«Ospedale del ceppo» per costituire «Ospedali Riuniti». Il primo gennaio 1876 fu abolita la «Ruota». Nel 1909 fu nominato direttore del brefotrofio un pediatra, Silvio Magni.

Prato:
Il brefotrofio fu fondato nel Duecento. Aveva sede presso lo «Spedale della misericordia» ove era posta la «Ruota»: ospitava in media cento bambini.

Siena:
Il brefotrofio di Siena, fondato nel IX secolo, fu uno dei primi in Italia. Fin dal secolo XII ogni lascito devoluto a favore dello «Spedale di Santa Maria della scala» implicava l'obbligo di destinare una parte per provvedere agli esposti. Nel 1818 a causa dell'aumento del numero degli esposti fu trasformato in brefotrofio il convento delle Gesuate detto di «San Bastiano».
Dopo l'Unità, oltre al brefotrofio del capoluogo ce n'erano altri presenti nella provincia. Durante la Grande guerra il brefotrofio fu trasformato in ospedale militare.

Università:
Siena: 1904
Enrico Gagnoni fu il primo docente di pediatria: tenne la direzione della clinica pediatrica dal 1904 al 1915.

Enrico Gagnoni: la biografia
Enrico Gagnoni nacque a Siena il 1° gennaio 1870 da Edoardo e da Elvira Righi. Il 1° novembre 1896 fu nominato assistente presso la clinica medica di cui, il 1° novembre 1900 divenne aiuto. Dal 1° novembre 1906 fu incaricato dell'insegnamento della pediatria. Dall'anno scolastico 1913-1914, in seguito a concorso divenne professore straordinario di clinica pediatria e direttore della clinica. Si era iscritto alla SIP nel 1901. Morì a Siena il 13 maggio 1915.

Al Gagnoni subentrò Gino Menabuoni, che era un allievo di Carlo Comba presso la clinica pediatrica di Firenze, ma morì per una malattia, nel febbraio 1919, mentre si trovava in un ospedale militare di Verona.
Il Menabuoni si era iscritto alla SIP nel 1908. Ecco il ricordo di Angela Borrino: «Gino Menabuoni seguì gli studi medici nel R. Istituto di Studi Superiori di Firenze conseguendovi la laurea nel 1904; fin dal 1905 fui allievo interno della clinica pediatrica, e nella stessa clinica rimase, compiendo l'intero suo tirocinio di studi e cooperatore prezioso, prima come assistente volontario poi come assistente effettivo sotto la direzione del Mya, infine come aiuto, sotto la direzione del Comba. Nell'anno 1913 conseguì per titoli la libera docenza in pediatria e la esercitò nell'anno seguente.
Nell'autunno del 1915 Gli fu affidato dalla facoltà medica di Siena l'incarico dell'insegnamento e della direzione della Clinica pediatrica.
Giunse a Siena, a clinica appena in preparazione e diede tutta la Sua attività per l'organizzazione di essa, l'arredamento delle infermerie, i primi acquisti di oggetti di laboratorio; sotto la Sua direzione la Clinica cominciò a funzionare, si avviò l'Aiuto Materno per i bambini lattanti, fu rapidamente fiorente l'ambulatorio pediatrico.
Purtroppo dal 1917 la guerra Lo sottrasse del tutto all'attività scientifica ed alla Clinica, finché nel febbraio 1919 una crudele malattia Lo uccise in un ospedale militare di Verona».

La prima donna direttore di clinica
Nel 1919 ebbe l'incarico della direzione della clinica pediatrica Angela Borrino che era nata a Cossato, allora provincia di Novara, il 27 marzo 1880. Rimase a Siena fino al 1924. Fu la prima donna a dirigere una clinica universitaria. In seguito fu a Sassari e a Perugia.

- San Gimignano (SI): Lo «Spedale degli esposti» fu fondato nel 1315 e posto sotto la dipendenza dello «Spedale di Santa Maria della scala» di Siena di cui assunse il nome e lo stemma. Nel 1554 l'ospedale venne unito a quello di Firenze. Nel 1816 il brefotrofio, «Spedale di Santa Maria della scala» fu unito allo «Spedale degli infermi» fondato in San Gimignano nel 1263. Il nuovo nosocomio prese il nome di: «Spedali riuniti».

 
 
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    Prof.Italo Farnetani
  • Prof.Italo Farnetani, all' Accademia Nazionale di Modena.

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