MARCHE
 

Ancona:
Il 25 marzo 1410 fu iniziata la costruzione del «Ospedale degli esposti della Santissima Annunziata» voluta dal «Pio sodalizio» formato dalla «Corporazione dei calzolai e dei conciatori», a queste si aggiunse o si sostituì la «Confraternita di San Girolamo misericordia e morte». L'Istituto ebbe sempre un notevole sostegno, anche economico, da tutta la società anconetana, mentre fu osteggiato durante l'occupazione napoleonica delle Marche, avvenuta nel novembre del 1807, infatti nel 1812 fu chiuso e i bambini furono collocati come pensionanti presso alcune famiglie della città. L'occupazione francese dell'Italia terminò nel 1815, ma solo nel 1816 l'Istituto fu riaperto. Nel 1860, con il passaggio della città dallo Stato Pontificio al Regno di Sardegna, la gestione dell'Istituto passò alla «Congregazione di carità». Dal 1864 l'istituto riprese vita autonoma con il nome di «Brefotrofio». Nel 1877 fu aggregata al brefotrofio anche una «Sala di maternità» che era gratuita per le «gravide occulte», mentre le altre donne potevano accedervi a pagamento. In questo periodo, oltre al brefotrofio del capoluogo ce n'erano altri presenti nella provincia. Nel 1900 fu fondato l'ospedale pediatrico. Nel 1922 fu abolita la «Ruota» e fu l'ultima a essere soppressa in Italia.
A Falconara Marittima (AN) c'era un ospizio marino che ospitava bambini provenienti da Ancona.

Ascoli:
Dopo l'Unità, oltre al brefotrofio del capoluogo ce n'erano altri presenti nella provincia.

Fermo:
A Fermo il «Brefotrofio od ospedale di Santa Maria della carità» ebbe un nuovo regolamento nel 1882 ed era amministrato dalla «Congregazione di carità». Al brefotrofio di Fermo affluivano anche i bambini provenienti dai comuni limitrofi appartenenti all'«ex stato fermano».

Macerata:
L'assistenza agli esposti dopo l'Unità presentava una caratteristica unica in Italia: nel territorio della provincia i brefotrofi nei piccoli centri, erano gestiti da associazioni di più comuni, mentre nei centri più grandi la gestione era a carico dei singoli comuni.

Pesaro-Urbino:
Dopo l'Unità, oltre al brefotrofio di Pesaro, gestito dalla «Congregazione di carità», ce n'erano altri presenti nella provincia.
Il brefotrofio di Urbino fu fondato nel XIII secolo e fu uno dei primi in Italia. Dal 6 febbraio 1861 la gestione passò alla «Congregazione di carità».
È interessante notare che quando fu definitivamente chiusa la «Ruota» il 31 dicembre 1872, non si ebbe negli anni successivi né una diminuzione del numero degli esposti, né un calo della mortalità.
A Fano (PU) c'era un ospizio marino che ospitava bambini provenienti da Bologna, Brisighella (RA), Cagli (PU), Cantiano (PU), Castel San Giovanni (PC), Correggio (PR), Cremona, Fabriano (AN), Ferrara , Lodi, Mantova, Massalombarda (RA), Modena, Panicale (PG), Parma, Pergola (PU), Perugia, Piacenza, Reggio Emilia, Riolo Terme (RA), Roccabianca (PR), Urbino e Viterbo.

 
 
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