Catanzaro:
Dopo l'Unità ogni comune della provincia disponeva di un brefotrofio gestito e sovvenzionato dall'amministrazione comunale. Ogni brefotrofio aveva la «Ruota».
Cosenza:
Dopo l'Unità ogni comune della provincia disponeva di un brefotrofio gestito dall'amministrazione comunale in collaborazione con l'amministrazione provinciale. Le spese
venivano sostenute dall'amministrazione provinciale. All'inizio degli anni Settanta dell'Ottocento fu abolita la «Ruota». Fu, insieme a Napoli e Sassari, la prima provincia dell'Italia meridionale e insulare ad abolire la «Ruota».
Reggio di Calabria:
Dopo l'Unità ogni comune della provincia disponeva di un brefotrofio gestito e sovvenzionato dall'amministrazione comunale, ma progressivamente si ebbe una modifica di tale impostazione che portò alla divisione del suo vasto territorio provinciale in tre aree ove concentrare l'afflusso dei bambini abbandonati o illegittimi.
Il brefotrofio provinciale di Reggio di Calabria fu fondato, nel 1869. A Reggio di Calabria la «Ruota» funzionò fino al 1895. Nello stesso anno l'amministrazione provinciale decise di riorganizzare l'assistenza agli esposti e di istituire altri due brefotrofi nella provincia, a Gerace Marina (l'attuale Locri) e a Palmi, dando a ognuno una circoscrizione circondariale.
Nel 1896 fu inaugurato quello di Gerace Marina, un anno dopo quello di Palmi inaugurato il 1° aprile 1897. Questi tre brefotrofi restarono funzionanti anche per gran parte del XX secolo.
Il brefotrofio di Reggio di Calabria fu distrutto in occasione del terremoto del 28 dicembre 1908 e i bambini furono trasferiti presso il brefotrofio di Gerace Marina.
Il brefotrofio di Reggio di Calabria fu diretto da Giuseppe Castorina, allievo a Palermo di Rocco Jemma e libero docente. Il fatto che lo Jemma avesse mandato a dirigere un brefotrofio uno dei suoi migliori allievi dimostra l’importanza pediatrica di tali strutture.